Identificazione dei fattori prognostici per mobilizzazione di cellule staminali ematopoietiche a base di Plerixafor


L'introduzione di Plerixafor ( Mozobil ) ha permesso la raccolta con successo delle cellule staminali nella maggior parte dei pazienti con linfoma o mieloma, in cui i precedenti tentativi di mobilizzazione avevano fallito.
Tuttavia, una percentuale di pazienti ha dimostrato di essere resistente a questo regime di mobilizzazione.

Per identificare i fattori che danneggiano la mobilizzazione di cellule staminali e la raccolta con Plerixafor, sono stati rivisti i dati relativi a 197 pazienti che avevano subito la mobilizzazione con Plerixafor e il fattore stimolante le colonie di granulociti in Europa centrale.

Mediante analisi di regressione logistica sono stati valutati i predittori di fallimento di mobilizzazione.

Tra i 197 pazienti mobilizzati, l'obiettivo di raccolta di 2.0 x 106 cellule CD34+ / kg o più è stato raggiunto da 133 soggetti ( 67.5% ).

L’analisi ha rivelato che un precedente trattamento con Lenalidomide, Bortezomib, Melphalan, radioterapia, o trapianto di cellule staminali autologhe e regime di utilizzo di Plerixafor in combinazione con chemioterapia non ha avuto alcun effetto significativo sulla efficienza della raccolta.

Al contrario, un’età di 65 anni o più ( odds ratio, OR=0.331, p inferiore a 0.05 ), una diagnosi di linfoma non-Hodgkin ( OR=0.277, p inferiore a 0.01 ) e il trattamento con 4 o più regimi di chemioterapia ( OR=0.366, p inferiore a 0.05 ) sono risultati associati in modo significativo a una mobilizzazione non-riuscita.

Il tasso di mobilizzazioni di successo è risultato diminuito nei pazienti trattati con analoghi delle purine ( OR=0.323, p=0.07 ), ma è aumentato nei pazienti di sesso femminile ( OR=1.961, p=0.07 ). ( Xagena2011 )

Basak GW, Am J Hematol 2011; 86: 550-553

Emo2011 Farma2011


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